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lunedì 14 giugno 2010

Carlo Felice Colucci

Quarta parte
Inediti
2006
L’uomo parla, solo

L’uomo parla, solo, nel duemila, e anche
prima, nelle caverne di Altamira,
oggi più solo ancora è al cellulare, oggi
che passano alle terme vecchie megere
sole e tristi, gli ultimi elisir a bere
di breve vita sperando longa marcia,
breakfast, pranzo e cena alle venti in punto e
le aste, i giochi al casinò, o le cosine
fedeli ancelle fra la storia e il tempo
mia madre mi ricordano romita
che mai per acque chiare e bagni andava,
di pane e solitari si giovò, di noi,
né mi hanno in mezzo secolo chiamato
quei compagni di scuola e di baldorie
se son vivo non sanno o morto, oppure,
soli parliamo nel duemila, soli
come al tempo delle puniche, e se poi
passa a bocca aperta il mongoloide
dove per passatempo versi scrivo e
le vie non sono di transumanza, amico,
se verso il mare vado senza gregge,
se lunga è la strada ed io arranco, solo,
non mettere requiem addosso ai morti
meglio con loro un conversar galante, o
da noi c’è in aria un odore di caffè
e all’alba vedi il ghetto di Varsavia,
l’uomo parla solo e poco, l’uomo semmai,
chiede ove sono i desaparecidos
e dal muro dei sogni Leo mi saluta
ché solo è da cantare il grande Vero
e tutti i tempi divenuti a un tratto
quel tempo in cui scorreva il nostro fiume
come portare a spasso i trapassati


L’amore è un dono (congedo)

L’amore è un dono, agli angoli di strada
ai crocevia, ai porti, in cielo, per mare e
non si paga, non si chiede, come la
morte era il bacio che mi negavi, mi
come i neapolitan graffiti all’alba
l’oasi meticcia, il cane randagio o mai,
compra una veste alla stagione ignuda
prima che neve scenda, fiorisca un che,
e indossa i discorsi della vita agra
niente è per sempre, spiga di gramigna,
niente più sotto i levigati sassi
nemmeno anafore della memoria
bifore della mente, amore mio, no
la fine è il fischio del treno e ci porta
lontano chissà dove, torno, fuggo
quei celesti luoghi inesplorati e là
un timore d’incompiute cose, musei
come l’evento che aspetti da tanto
e non sappiamo in qual modo finirà
l’amore è così, così, è un dono a pochi
al mare della città nemica, a te
su un letto regale di foglie morte
o nella Casa di bambola dove, e
dove ai nostri demoni abbandonarci,
i fantasmi non amano col rosso,
avevamo scritto tutto sull’acqua,
anche il dono, sai, che non c’è stato mai
l’obitorio del futuro, casuale e
le fughe, nelle ampie chiese barocche, i
giocatori, tutto per caso, ma noi
sempre virtuali come il resto, ed ora
che dirti più, quelle mie notti insonni
le metafore della Vita nuova,
l’inquietante leggerezza del caso? o
che forse al crocevia ci ammazzeranno


Luoghi

Dalla lettera di San Paolo agli A
verranno i giorni in cui Giuda
sarà salvato, verranno i giorni,
ma qui non vediamo guglie, amica,
le cupole cancellate i tetti e
c’è sempre un parapiglia nei luoghi
fra le torri di vetro e altiforni
svettano pallidi i grattacieli e
poi non si vedono i bastimenti
sacchi, barili allineati al porto
sfumano remote ciminiere e,
scomparsa Londra di Virginia (Woolf)
Oxford Street la disinvolta più non è,
dal Vangelo secondo Giovanni
nei nostri allegri fast food preghiamo
e anche gli scrittori di gialli, noir
pregano, ma qui pezzi di morto,
morti di giornata, alle vetrine
con lustrini e contorni troviamo,
com’è cambiata la Gita al faro
noi tutti più non la riconosciamo, e
chi s’accontenta della conchiglia
detta Natica di Giuseppina,
pubblicità, ora scendo nel metrò
come nei luoghi del primo amore,
così le nostre sfinite città
l’ultima estate del vecchio, forse e
niente gossip, il mongoloide è morto


Le Spiagge

Sono lunghe e bianche le spiagge qui
stanno come pensieri lunghi e bianchi o
le notti ancora insonni immacolate,
vedi il pescatore e ti fermi e chiedi,
ma niente pesci, solo ore pazienti
queste notti che non passano mai, scogli, e
non è nostro il volo basso delle gazze
l’agave che non teme il vento, il tempo,
cambiatemi la pelle o il genoma, basta,
oh l’abbrunato bivacco e cenere
e sabbia per quei diruti castelli
di infanzia vela solitaria a mare
un po’ cerulei gli occhi e un po’ canuto
io e le barbute onde vecchie di spuma
neglette alghe alla battigia un giorno,sai,
con l’osso di seppia a farci compagnia
ogni spoglia una spiaggia, lunga e bianca,
ogni spiaggia una spoglia, breve e oscura
se alle scogliere di Dover pensavo a
quei remoti cavalieri del Graal? oggi
chiedo solo se hanno abboccato pesci
seppelliamo le sirene e vengo,ma
l’Atlantide non c’è, porto di brume,
anche gli eroi hanno paura, dicono
e le dichiarazioni dei pentiti o
la ragazza che mi salvò la vita
che tiravo allo scoglio palle d’acqua
e voi fate questo in memoria di me


Non sarai l’ultima

No, non sarai tu, l’ultima, come di quei
giorni non sarà l’antica memoria
col vaporetto mio che bianco latte
della vasca salpava e in cima rosa
dei venti o qualche aquilone talora
a inseguir una chimera, due ladri, poi
poi verrà Lei e i tuoi occhi avrà assassini
che ancora la mia parte in stelle conto, io
che l’aspettavo ormai, io e le vane nevi
come alla fermata del tram per casa
quando la notte scendeva e qualcuna
già sembra in sogno mia madre in pena,
l’ultima non sarai stata tu, quando
Lei verrà nel silenzio e avrà i tuoi gesti,
lieve come un soffio d’aprile, lieve
come il ricordo che più m’appartenne, e il
sonno inutile spreco sarà stato
la verità una sfinge un altro dubbio
o noi, due soli noi saremo stati,
verrà, Lei, e non sarò morto per ferie


Spierò
a Mri

Si, spierò, quando con lui fai l’amore
quando lievi poi sorridete e appagati o
che allo scoglio barbe d’alga strappate
ossi di seppia alla battigia cogli, ecc.
e io, dello scrittore il mito perduto
spierò sogni all’alba dove mai ci fui
le dita affusolate le tue labbra il
collo d’airone cinerino spierò
(quel che di noi non sappiamo è il destino,
cara, dovevamo puntare ai sogni
non credere nella città nemica), o
se fai la pappa alle bambine spierò
le vecchine a truccare il plenilunio e
poi le ombre lungo i muri piegate in due il
dolore del saperti impossibile
ricordo lungo dell’unico bacio
spierò, sul finire, poi, a lungo spierò, e
quando l’anima una veste troverà e
qualcuno, chi? sul nido del cuculo
allora io volerò senza memorie
senza guardar giù ove dormono i morti
per amore, terribili quegli anni
fu terribile il mondo di Rosaria
una voglia di fine sulla guancia,
all’ombra dei vetri quell’altro spierò,
sempre attento io al peso e alla dieta, sempre a
mirare dal di fuori la vita e te,
qualcuno doveva aver calunniato J.K.
ché senza aver fatto nulla di male
una mattina fu tratto in arresto



Un ordine logico
ieri e oggi

Pietre, anfore, sedia carbone e morte,
cane, cane, computer, pop art e ufo,
ma non c’è un ordine logico non c’è
né c’era fra i miei castelli di sabbia
nei nostri pensieri, sogni di ieri né
cercando l’Imperatore, in memoria, o
se ora Uno mi parla di Manhattan
del negro a bere d’un sorso la notte,
non c’è nei cyborg del terzo millennio
un ordine logico nella fine
non c’è, tu scegli bene le parole
mayday, il silenzio e quello che cercavi
spegni il computer e vieni a letto, ora


Forse Mirta

Forse Mirta, a quell’ora nel metrò,
forse, ma la folla ci divide, e poi
quella gente che veder non lascia, né
né fa sentire, pensare, ad un’ora
nel metrò, ma che fosse lei immaginai e
domandarle dettagli sulla fine
dove tu ragazza d’aria il posto ancor
mi cedi, vedendomi stracco e bianco
seder mi lasci come un trapassato
un po’ cadente all’apparenza sai, ed a
Mirta chiedere immaginai l’ora mia
esatta, in cui un certo giorno io non più
non più, o altrove saremo, altrove, dicunt,
a ricordare l’ultima sera in due e
Nerone, il nostro amato gatto laico,
se doppiando il tavolo, a te veniva,
una bussola folle alla ventura
e il calcolo dei dadi che non torna,
ma forse Mirta, che per maga passa,
tutte saprebbe le ore della morte
e sia, e se le indovinasse, pensa tu,
tu, ma che lavoro ingrato, povera
Mirta, o dal deserto la sabbia rossa
che piove su questa città a me ancora
ignota e senza bussola, pendolo, né,
domani mi faranno l’epitaffio e
dai superstiti prati margherite
coglieremo, se indovini l’ora, sai,
Mirta, maga dell’Occaso, pensa tu,
ritrovarmi al posto delle fragole,
dar corda all’orologio, per sempre, e ora
aspetta, non dir più “eravamo soli”
con sull’anima il codice di Edipo, e
per esteso le firme, tutte chiare,
serenamente come non visse, né,
né con la vita né coi sogni né con
la fine toccherò, col silenzio, né
con te né con la matita né con la
fine col pòdice o l’indice, io vado
d’un’ordinaria follia nell’attesa,
né con la matita né col bastone
e sopra, il cartello morto per ferie


Lo saprai dai giornali

Lo saprai dai giornali, cara, non
come il giorno che ci dicemmo addio,
o quasi, o chi al nido del cuculo
volò, volò per sempre immaginando
ancora alate parole, aquiloni
vani d’un passato regno d’aria e di
ragazze d’alba, compagni alla
curva del mare, il bianco vaporetto, ecc.,
o quel grande tiglio dove nascosti, no,
ma tu lo saprai dai giornali e
sarà come dirmi ancora ciao senza il
nome, lo troverai sul quotidiano tu,
in grassetto, un po’ listato sopra e
sotto, come a segnare un grande errore,
per sempre



Notizia biobibliografica

Carlo Felice Colucci, molisano di nascita (Riccia) CB, è sempre vissuto a Napoli, svolgendo attività di medico-ricercatore e, fra l’altro, dedicandosi nel corso degli anni 70 a interessanti studi sui ritmi circadiani, per cui ebbe consensi internazionali anche su riviste di lingua inglese.Ha collaborato a quotidiani e riviste letterarie, fra cui Il Mattino, Nostro Tempo, Letteratura, La fiera letteraria, Galleria, Nuovi argomenti, Repubblica, Poesia, Tam Tam, Gradiva, Erba d’Arno,Pagine, ecc.

Ha pubblicato numerose raccolte di versi fra cui:
Feneste’int’ ‘o scuro (1960)
Una vita fedele, (Guanda, 1963)
La pagaia, (De Luca, Roma 1967)
Poesies, (Millas-Martin, Parigi, 1969)
Placebo, (Lacaita, Manduria 1975)
Preghiera occidentale, (Guida, Napoli 1981)
Check-up, (Almanacco dello Specchio, Mondadori, Milano 1983)
La bella afasia, (Lacaita, Manduria 1983)
Memoria e fuga, (Ed. del Leone, Venezia 1987)
A fuochi spenti, (Ed. del Leone, Venezia 1992)
Il viaggio inutile, (Ed. del Leone, 2003)
Selected poems, (Gradiva, New York, 2003)
La materia dei sogni, Lo Spazio, Ed. d’arte, 2004)
Io per le strade, (Sabatia editrice, 2004)
Il tempo del seme, (Gazebo, 2005)
Poesìas Sueltas, (Tòrculo Ediciòns, 2005)

Ha pubblicato i romanzi
La corsia, (Rebellato, Padova 1972)
I figli dell’arca, (Cooperativa Scrittori, Roma 1979)
I fuochi di Sant’Elmo, (Cappelli, Bologna 1985)
Il gatto e il Rembrandt, (Rusconi, Milano 1993)

Saggi
La parola perduta, (Guida, 2002).
Alcune sillogi di racconti ed un romanzo (L’appello) sono in lettura presso i principali editori. Ha curato una singolare antologia poetica, con alcuni inediti autografi di Marino Moretti, dal titolo Le città dei poeti (Guida, 2005).

E’ presente in varie antologie fra cui:
La poesia d’oggi (F. Bruno, Ed. Sestante Padova 1966)
La situazione poetica (L. Cherchi, Ed. del Naviglio Milano 1970)
Le proporzioni poetiche (D. Cara, Laboratorio delle arti, Milano 1976)
Ottocento-Novecento, (L.Orsini, Ed. S:E:N: Napoli, 1980
Letteratura italiana contemporanea vol. III (G.B. Squarotti, Ed. Lucarini Roma 82
Febbre, Furore e Fiele, (G.Zagarrio, Ed. Mursia, Milano, 1983
La poesia in Campania (M. Sovente, Ed. Forum Forlì 1985)
La letteratura del nostro secolo (G. Spagnoletti, Oscar Mondadori, Milano 1985)
Coscienza e evanescenza, (F.Cavallo, Ed. S.E.N. Napoli, 1985
Letteratura italiana d’oggi (G. Manacorda, Editori Riuniti Roma, 1987)
Il segno e la metamorfosi (M.M. Gabriele, Ed. Forum, 1987), .
La poesia a Napoli, 1940-1987, (a cura di Matteo D’Ambrosio.M.E.T.M., 1992)
La parola negata (M.M. Gabriele, Nuova Letteratura, 2004)
Poeti in Campania — 1944-2000, (G.B.Nazzaro, Marcus Edizioni, Napoli, 2006)



Dalla bibliografia critica essenziale stralciamo:

M. Pomilio, Dimensioni, n. 5, settembre/ottobre 1962
E. Bruno, Il Baretti, 1/20/4/1963
F. Bruno, Il Roma, 24/6/1963
M. Pomilio, Il Mattino, 27/6/1963
C. Cipparrone, Segnacolo, settembre/ottobre 1963
G. Titta Rosa, Almanacco letterario Bompiani 1964, pag.156
C. Cipparrone, Corriere di Sicilia, 26/2/1964
G. Ravegnani, Osservatore Politico, marzo 1964, pag.108
E. Gennarini, L’Italia che scrive, aprile 1964
L. Orsini, Il Baretti, 29/5/1964
G. Bàrberi Squarotti, Letteratura, Roma, 1967, nn.85-87, pag 274
M. Grillandi, La fiera letteraria, 2 marzo 1967
B. Pento, Persona, marzo 1967, pag. 23
F.Bruno, Roma, 3-4-1967
E.F. Accrocca, Prospetti, dicembre 1967, pag.781
S. Orilia, Linea nuova, 1967, III/IV, pag. 270
L. Cherchi, La situazione poetica (1958-1968), Ed. Naviglio, Milano, 1968
B. Pento, Persona, marzo 1968
M. Grillandi, Gazzetta del Sud, 9/3/1968
G. Migliorini, Cronaca di Calabria, 13/10/1968
L. Silori, Corriere dello Sport, 19/4/1972
G. Nogara, Messaggero Veneto, 22/6/1972
G. Vigorelli, Tempo, 6/8/1972
A. Bevilacqua, Oggi, 3/10/1972
G. Bàrberi Squarotti, Contenuti, 9/12/1973
M. Stefanile, Il Mattino, 4/10/1975
R.Tanturri, Corriere di Napoli, 5/11/1975
S. Ramat, Forum Italicum, dicembre 1975, pag. 423
B. Pento, Messaggero Veneto, 11/1/1976
1. Di Giacomo, Il Tempo, 14/2/1976
U. Reale, Avanti, 15/2/1976
L. Orsini, La Voce Repubblicana, 22/2/1976
G. Pandini, Gazzetta di Parma, 26/2/1976
G. Manacorda, Rapporti, 9-3-1976
N. Rosanigo, La Serpe, marzo 1976
E. F. Accrocca, La Gazzetta del Mezzogiorno, 15/5/1976
A. Mele, Nostro Tempo, aprile-giugno 1976
N. Palombo, Cenobio, maggio-giugno 1976
A. Toscano, Il Volto, n. 6- 7- 1976
F.P.Memmo, Paese Sera, 15-10-1976
R. Frattarolo, Rassegna di cultura scolastica, 31 ottobre 1976, pag.9
D. Cara, Galleria, novembre/dicembre 1976, pag. 6
F. Bruno, Contenuti, Napoli, 1976
L. Orsini, Il Ragguaglio librario, 1976
T. Sardelli, Poeti Molisani, Libreria Editrice Marinelli, 1977
G. Bàrberi Squarotti, Hyria, 1977, n. 2, pag.25
R. Tanturri, I simboli del malessere (Poesie 64/75), Munt Press, Milano 1977
V. Ronsinsvalle Poeti del Mezzogiorno, Cavallotto Ed. Catania, 1978
A. Motta, Oltre Eboli: La poesia, Lacaita Manduria 1979
L. Orsini, Ottocento-Novecento tra poesia e prosa, S.E.N. Napoli 1980, pag.355
P. A.De Lisio, Misure Critiche, ottobre 1980
U. Piscopo Paese Sera, 23 maggio 1981
F. Bruno, Napoli Oggi, 13-5-1981

A. La Rocca, Il Mattino, 12-6-1981
F. Riccio, Scuola di domani, 19-6-1981
P. Ruffilli, Il Resto del Carlino, 12-9-1981
F. Piemontese, Paese Sera, 9-10.1981
S. D’Acunto, Molise Oggi, n.41, novembre 1981
M. Sovente, Riscontri, ottobre/dicembre 1981, pag.147
M. Pomilio, Il Tempo, n.124, 1981
M.Sovente, Realtà del Mezzogiorno, dicembre 1981
G. Tedeschi, Il Popolo, 3/XII/1981
G. Zagarrio, Stilb (Scrittura) n.8 nov.dic. 1981
G. Spagnoletti,, Lunarionuovo, gennaio-febbraio 1982
A..Frattini, Il Ragguaglio librario,, febbraio 1982
S. D’Acunto, Il Ragguaglio Librario, febbraio 1982, pag. 64
A. Frattini, Il Popolo, 1 aprile 1982
L. Compagnone, Produzione e Cultura, giugno 1982, pag. 150
G. Tedeschi, L’Unione Sarda,17/7/1982
P. A. De Lisio, Proposte Molisane, 1982, 2, pag.173
C. Toscani, Hyria, nn. 28-29, 1982
P. Falco, Periferia, 13 1982
F. Riccio, Riscontri, n. 3, aprile 1983
L. Sbragi, Nostro Tempo, nn. 352/355, 1982/83
L. Fontanella, Rivista di studi italiani, giugno 1983, pag. 164
C. Di Biase, Critica letteraria, 1983, pag 64
M. Forti, Almanacco dello Specchio Mondadori, n. 11, 1983
G. Zagarrio, Febbre, Furore e Fiele, Mursia, 1983, pag.346
A. Bea, L’Achenio, 2, 1983, pag. 6
G. Bassani, Check-up, Almanacco dello Specchio Mondadori, n.11, 1983
1. Facchin, Spirali, Milano, marzo 1984
F. Piemontese, Il Mattino, 2/3/1984
M. Pomilio, Il Tempo, 20/4/1984
C. Toscani, Avvenire, 26/5/1984
W. Mauro, Messaggero veneto, 1 luglio 1984
W. Mauro, Messaggero Veneto, 1/7/1984
C. Di Biase, L’Osservatore Romano, 3-10-1984
M. Sovente, Riscontri, luglio/dicembre 1984, a pag.173
F. Riccio, Il Ragguaglio librario, Milano 1984
G. Spagnoletti, Letteratura Italiana del nostro secolo, Mondadori,1985 p. 1142
R. Frattarolo, Laboratorio di scrittura, All’insegna dell’occhiale, 1985
A. Aliperti. La Capital, Mar del Plata, 13 de enero 1985
F. Cavallo, Coscienza e evanescenza, S.E.N. Napoli 1986, pag.54
U. Reale, Nuovo Mezzogiorno, febbraio/marzo 1986
A. La Rocca, Hyria, settembre 1987, pag. 26
F. Piemontese, Il Mattino, 3/11/1987
M. Miccinesi, Uomini e Libri, (Intervista a Colucci) gennaio-febbraio 1988
E. Brumo Il Giornale di Napoli, 23 febbraio 1988
C. Di Biase, Studium, marzo-aprile 1988
E. Bruno. Città di Vita, luglio/agosto 1988
C. Di Biase, Cenobio, ottobre/dicembre 1988
L. Fontanella, Misure Critiche, n. 68/69, 1988 Poeti molisani d’oggi
D. Cara, Traversata dell’azzardo, Forum Q/G. n.11- 1990, pagg. 36 e 158
V. Esposito, Poesia del 900, Ed. Bastogi, 1992, pag. 633
D, Della Terza, La poesia a Napoli 1940-1987 N.E.T.M. 1992, pag. 129
M. Lunetta, La poesia a Napoli, 1940-1987, N.E.T.M. 1992, pag. 277
L. Fontanella, La poesia a Napoli, 1940-1987. N.E.T.M. 1992, pag.174

M.G.Lenisa. Misure antiche, nn. 84-85 1992
A. Luzzi, Il Giornale del Popolo, (Lugano), 4-2-1993
G. Ariola, Hyria,, marzo 1993
C. Di Biase, Oltranza, 11/3/1993
G. Rugarli, Corriere della sera, 15-3-1993
L. Piemontese, Il Mattino, 5- 6-1993
E. Bruno, Il Roma, 23/10/1993
M. Prisco, Il Mattino, 2.11.1993
G. Bàrberi Squarotti, La Stampa, 4-12-1993
G. Pampaloni, Il Giornale, 19/12/1993
A.Cara, La conservazione dell’oggetto poetico, Lab. Delle Arti, 1993, 40
L. Luisi, In queste braccia, versi per la madre, San Paolo, Ed. 1993
P. Giannantonio, Il novecento Letterario, Loffredo Ed. 1994, pag. 226
F. De Nicola- G. Manacorda, I Limoni, Caramanica Ed.1994, pag.103
1. Manacorda, I limoni, Caramanica Ed. 1994, pag.103
C. Marabini, Il Resto del Carlino, 3-3-1994
C. Bo, Gente, 14-3-1994
N. Pietravalle, L’Osservatore Romano, 9.4.1994
V. Esposito, Oggi e Domani, n. 1- 1994
M. Sovente, Oggi e Domani, n. 4/5 1994
1. Amoroso, Critica Letteraria, n. 82, 1994
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C. Di Biase, Cenobio, n.4, (ottobre) 1994
G. Spagnoletti, Storia della Lett. Ital. del 900, Newton Roma, 1994, pag.854
S. Martelli, G. Faralli, Letteratura Regioni d’Italia (Molise), La scuola Brescia, 1994
L. Fontanella, America Oggi, 16.7.1995
V. Esposito, L’altro Novecento nella poesia italiana, Bastogi, 1995, pag.312
B. Bartolino, R. Frattolillo, Molisani (Milleuno profili e biografie),Ed. Enne 1998
M. M. Gabriele, La dialettica esistenziale, Nuova Letteratura, gennaio 2000
G.B.Nazzaro, Secondo Tempo, libro XV, Napoli 2002, pag.81
F. Durante, Corriere del Mezzogiorno, 24 Maggio 2002, pag. 13
U. Piscopo, Il Denaro, 25 maggio 2002, pag. 13
A.Carandente, Secondo Tempo, libro XVIII, Napoli, 2003, pag. 109
R. La Capria, Presentazione alla saletta rossa di Guida Editore, 4 febbraio 2003
M. Cucchi, La Stampa, 28-4-2003 (Notiziario)
M. Giancaspro, Il Mattino, aprile 2003
E. Bruno, Roma, 12-5-2003
W. Nesti, Capoverso, luglio-dicembre 2003, pag.81
Redazionale, Città di vita, 2003, LIX 81
D. Bisutti, Poesia, XVI n. 178, 2003, pag. 32
A. Cappi, La voce di Mantova, XIII, III 2003
L. Fontanella, Gradiva, nn. 23-24, 2003, pag. 181
G. Rugarli, Il Mattino, 20 luglio 2003
D. Cara, Erba d’Arno, n. 98, 2004, pag. 85
V. Corbi, La Repubblica, Napoli, 2004, pag. 14
C. Di Biase, Riscontri, XXVI, 2-3- 2004, pag. 124
W. Nesti, Pietra Serena, Punto di Vista, n. 39, 2004
R. Ricchi, Nuova Antologia, febbraio 2005, pag. 368
C. Tedeschi, Incroci, 2005, pag. 179
F. Durante, Corriere del Mezzogiorno, 26 giugno 2005
A. Mundula, L’Unione Sarda, 20 luglio, 2005
F. Piemontese, Il Mattino, 23 luglio 2005
A. Mundula, L’Osservatore Romano, 29 luglio 2005
V. Esposito, Oggi e Domani, ottobre 2005, pag. 33
G. Pandini, La Cronaca, (Cremona), 9 febbraio 2006
T. Pisanti, Il Caffè, 7 aprile 2006
F. Loi, Il Sole 24 Ore, domenica, 2006
F. Durante, Corriere del Mezzogiorno, aprile 2006
M. Cucchi, Lo Specchio (La Stampa) 23 maggio 2006, pag.114
A. Gerbini, Giornale di Sicilia, 24 maggio 2006

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